Giumia

Dettaglio Jumia

Riepilogo

Le notifiche push aiutano Jumia ad invertire l'abbandono del carrello e ad aumentare di 9 volte le conversioni

Risultati

  • Tasso di apertura del 38%
  • Aumento di 9 volte delle conversioni su carrelli abbandonati in precedenza da utenti push web
  • Tasso di conversione del 7,85% sui carrelli abbandonati in precedenza da utenti di web push, rispetto al 4,5% per l'app nativa.

Scarica il case study in formato PDF

Informazioni su Jumia

Jumia è uno dei principali siti web di e-commerce in Africa. La maggior parte dei suoi clienti utilizza dispositivi mobili, che forniscono anche la più grande sorgente di traffico e crescita degli utenti.

Challenge

Circa un quarto dei carrelli degli acquisti veniva abbandonato ogni giorno sul sito mobile di Jumia. Per contrastare questo problema, ha ricordato ai clienti via email di completare i loro acquisti. Ma fare in modo che gli utenti forniscano i propri indirizzi email è difficile e i tassi di apertura delle email sono bassi. Con oltre il 65% del suo traffico web su browser mobile, Jumia si è affidata a tecnologie di app web progressive, come le notifiche push, per risolvere il problema e coinvolgere nuovamente gli utenti di dispositivi mobili che avevano abbandonato il carrello.

Soluzione

In collaborazione con il provider middleware AccEngage, Jumia ha implementato le notifiche push in pochi giorni tramite Google Tag Manager. Dopodiché, ha iniziato a inviare notifiche push ai clienti che avevano un carrello abbandonato. Queste notifiche hanno lo stesso aspetto di quelle delle app native e arrivano anche se il browser non è più in esecuzione.

La nuova strategia ha generato un tasso di apertura del 38% sui dispositivi mobili e gli acquirenti hanno recuperato i carrelli 9 volte più spesso rispetto a prima. I tassi di conversione delle notifiche push per gli abbandoni del carrello sul web mobile ora superano quelli dell'app nativa, rispettivamente del 7,85% e del 4,5%. "Con il web push siamo più vicini ai nostri utenti, perché è un modo più personale per comunicare con loro. I clienti non sono tutti disposti a scaricare le nostre app perché temono l'impatto sulle fatture relative ai dati", afferma Jeremy Doutte, CEO di Jumia.